di Chiara D’Ippolito
Haruki Murakami è il vincitore del Premio Lattes Grinzane 2019 per la sezione La Quercia, intitolata al pittore, scrittore ed editore Mario Lattes, e dedicata a un autore internazionale che «abbia saputo raccogliere condivisi apprezzamenti di critica e di pubblico».
L’annuncio del nome dello scrittore giapponese, diventato un autore di culto a livello mondiale, è stato dato ieri, a Cuneo, dalla Giuria Tecnica del Premio, presieduta da Gian Luigi Beccaria. Secondo la motivazione, i «grandi romanzi» di Murakami (pubblicati in Italia da Einaudi e tradotti da Giorgio Amitrano e Antonietta Pastore) hanno creato «un mondo narrativo originalissimo», nel quale «la semplicità stilistica è un tramite per affrontare profondi temi esistenziali e toccare alcuni tasti dolenti del Giappone». Per i Giurati, in romanzi come L’uccello che girava le viti del mondo o il recentissimo L’assassinio del commendatore – citiamo le due opere che Antonietta Pastore ha detto essere le sue preferite dell’autore che traduce da anni, ma che non ha mai conosciuto di persona – «il brusco passaggio dalla realtà al sogno rappresenta pienamente lo smarrimento dell’essere umano contemporaneo di fronte a fenomeni sempre nuovi e incontrollabili».
Rivelati anche i nomi dei 5 finalisti della sezione Il Germoglio, dedicata ai migliori libri di narrativa italiana e straniera pubblicati nell’ultimo anno. Gli autori che i 400 studenti delle 25 Giurie scolastiche dovranno leggere nei prossimi mesi, e che rappresentano «una varietà di esperienze narrative che toccano generi e stili differenti, presentando un contrastato e sfaccettato rapporto tra natura e civiltà», sono: Roberto Alajmo con L’Estate del ‘78 (Sellerio), il francese Jean Echenoz con Inviata speciale (Adelphi, traduzione di Federica e Lorenza Di Lella), la sudafricana Yewande Omotoso con La signora della porta accanto (66thand2nd, traduzione di Natalia Stabilini), Alessandro Perissinotto con Il silenzio della collina (Mondadori) e l’austriaco Christoph Ransmayr con Cox o Il corso del tempo (Feltrinelli, traduzione di Margherita Carbonaro).
L’importanza del coinvolgimento degli studenti è stata sottolineata dalla presidente della Fondazione che organizza il Premio, Caterina Bottari Lattes: «In un periodo buio come quello che stiamo attraversando, la lettura e la cultura devono aiutare i giovani a saper scegliere e a sviluppare un senso critico. Perché l’arte è anche politica, e la politica deve contribuire alla democrazia, allo sviluppo e alla nascita di un paese libero e intelligente». Haruki Murakami sarà in Italia venerdì 11 ottobre per tenere una lectio magistralis ad Alba (ore 18, Teatro Sociale, prepariamoci a lunghissime code!), mentre sabato 12 ottobre parteciperà alla Cerimonia di premiazione (ore 16.30, Castello di Grinzane Cavour), durante la quale lo scrittore ritirerà il premio – che nelle edizioni passate è stato vinto da António Lobo Antunes, Ian McEwan, Amos Oz, Javier Marías, Martin Amis, Alberto Arbasino, Patrick Modiano, Enrique Vila-Matas –, e le giurie scolastiche voteranno in diretta il vincitore della sezione Il Germoglio.