Rosemary and Thyme
di Maria Teresa Chialant
Francesca Orestano, Anna Rudelli, Anna Zappatini
Le giardiniere. Semi, radici, propaggini, dall’Inghilterra al mondo
pp. 221, € 24,00
Milano, Milano University Press 2021
Nel serial televisivo Downton Abbey c’è uno scambio di battute tra la matriarca di famiglia (interpretata da Maggie Smith) e la nipote appena abbandonata sull’altare dall’ anziano promesso sposo che recita così: “Dovresti occuparti di qualcosa ora.” “Di cosa? Di giardinaggio?” “No. Dovresti proprio essere disperata!” Niente affatto disperate sono state quelle donne che dal Settecento a oggi “hanno lavorato in giardino, piantando, potando, selezionando, illustrando, ed entrando nella produzione di testi sul giardinaggio, nella ricerca scientifica e botanica, nella progettazione dello spazio verde, nei movimenti per la tutela del paesaggio”. Donne che dalle Isole Britanniche hanno portato e trapiantato oltre Atlantico, in Australia, Nuova Zelanda e Asia, la propria passione e competenza orticola. Questa ricerca, accuratamente documentata e corredata di numerose illustrazioni, illustra l’intervento femminile sui giardini che, da appannaggio di personaggi regali nel Sei-Settecento, diventa nell’Ottocento una vocazione esercitata da donne della borghesia colta. Se Dorothy Wordsworth si diletta a coltivare l’orto del Dove Cottage nel Lake District, condividendo l’amore per la natura con il fratello William, il celebre poeta romantico, come testimoniano i suoi diari Alfoxton Journals e Grasmere Journals, le giardiniere vittoriane ne fanno una professione, quasi sempre avvalorata da libri e articoli. Così, Jane Loudon pubblica nel 1840 Instructions in Gardening for Ladies, a cui seguono diversi altri scritti; Marianne North, viaggiando per il mondo, si dedica alla pittura botanica e mostra i suoi quadri a Charles Darwin che li apprezza; Gertrude Jekyll frequenta i componenti dell’Arts and Crafts Movement, specializzandosi nella decorazione di interni, e contribuisce con altre lady gardeners alla creazione di scuole per donne che vogliono dedicarsi al giardinaggio. Nel Novecento, poi, a questa attività talvolta si affiancano altre forme d’arte, come nel caso delle scrittrici Beatrix Potter e Vita Sackville-West. Potter, accanto alla composizione di storie illustrate per bambini, tra cui The Tale of Peter Rabbit (1902), disegna fiori, muschi e soprattutto funghi, sviluppando una esperienza scientifica in quel campo, e contribuisce, ambientalista ante-litteram, alla creazione del National Trust.
Sackville-West, l’affascinante aristocratica amica di Virginia Woolf adombrata nel personaggio di Orlando nell’omonimo romanzo, ricostruisce nel giardino di Sissinghurst i luoghi dell’infanzia, la dimora avita Knole, e pubblica, tra gli altri, English Country Houses (1941). Ma non soltanto in Inghilterra donne intraprendenti diventano esperte di giardinaggio: Beatrix Farrand (1872-1959), paesaggista e disegnatrice americana, “riscrive l’Eden nella wilderness del Nuovo Mondo” e modella i campus delle università più rinomate, attuando “metodi e stile che declinano la vocazione democratica delle istituzioni del sapere” (p. 14). Questo bel volume curato da Francesca Orestano si chiude con un omaggio a Beth Chatto (1923-2018) e al giardino della sua casa nell’Essex. Che il gusto per il giardinaggio sia tipico delle inglesi trova una divertente conferma, anche questa televisiva, nel serial Rosemary and Thyme, trasmesso dalla BBC nel 2002 e proposto in Italia col titolo Giardini e misteri.