Ogni cosa è ancora possibile
di Claudia Cautillo
dallo Speciale Estate 2017
Marcello Fois
DEL DIRSI ADDIO
pp. 312, € 20
Einaudi, Torino 2017
disponibile su IBS
Il paesaggio nevoso di una Bolzano delicatamente diafana, quasi astratta. Una gita domenicale e un bambino di undici anni che sparisce nel nulla senza lasciare traccia. Genitori, insegnanti, colleghi, amanti, figli e fratelli, ciascuno partecipe a suo modo dell’ambiguità di quel mistero, nessuno che possa dirsi del tutto innocente quanto nessuno completamente colpevole. La scomparsa del piccolo Michele, dotato di eccezionali capacità intellettive ma con gravi problemi di relazione, è il sasso scagliato con forza a infrangere il fragile gioco di specchi di un mondo di adulti alla deriva. “Niente è ingannevole come la storia che ci raccontiamo” pensa Gea, sua madre, a proposito del marito Nicola e del loro non facile rapporto di coppia. Ma qual è il filo rosso che lega tra loro – e in che modo – l’inquietante confessione che don Giuseppe custodisce gelosamente tra dubbi e rimorsi, l’automobile fatta esplodere nel cortile e l’improvvisa morte della maestra Sara, ritrovata annegata nel fiume?
E forse la verità – intuisce da subito il commissario Sergio Striggio – è da ricercarsi proprio nella dimensione emotiva, là dove, se ascoltata, la sua voce più autentica può arrivare a farsi sentire. Dunque niente percorso lineare dell’investigazione poliziesca, in questo incalzante noir dove il tempo è scomposto in frammenti ingannevoli e il passato nasconde tesori ma anche segreti indicibili.
Scavare a fondo è un’illusione
La pista da seguire è quella delle porte chiuse di cui ci si dimentica per anni, delle parole non dette, dei rancori a lungo covati e dei sentimenti traditi. La soluzione è nascosta lì, nell’umanità composita dei personaggi che il commissario scandaglia palmo a palmo mentre pensa, sogna, si perde, mischiata ai sentimenti e alle relazioni della sua propria vita. Come quella d’amore con il compagno Leo, che nasconde ai colleghi e soprattutto a suo padre, che intanto arriva da Bologna con il peso di una notizia sconvolgente. Come il rapporto ambiguo e competitivo con la collega Elisabetta, e soprattutto come la difficoltà del dirsi addio e la necessità, non più procrastinabile, di fare i conti con la propria capacità di disillusione, imparando quella dimestichezza col prosaico necessaria per poter rinascere e tornare a vivere. Perché “come ci si dice addio – scoprirà sulla propria pelle Striggio – è la cosa più importante del dirsi addio”. Senza troppe parole, senza punti fermi.
“Cominciò a nevicare con l’ostinazione di chi vuol fare chiarezza, ma ottiene solo di ricoprire tutto di un candore definitivo”. È un’illusione scavare a fondo per arrivare al nocciolo delle cose. Al contrario è necessario vivere appieno, lasciandosi andare all’onda dei ricordi, quando da soli si affacciano alla memoria cosciente e ci invadono col peso della loro lontananza. Occorre guardare la vita con occhi nuovi, con il suo colmo di attese e successivi disincanti: “…Tutto quanto appariva come semplicemente noto: il raggio radente, la sfera di brina, la foglia flessuosa, il punto cangiante del cielo, la linea tremula dell’orizzonte, il canto dell’acqua. Tutto, tutto improvvisamente si rivelava meraviglioso. Ragionevolmente miracoloso, come qualcosa di cui sappiamo tutto senza saperlo (…) Non era stato privo di significato essere venuto al mondo se si poteva giudicare straordinario l’ordinario. Se si poteva giudicare ogni cosa alla stregua di un miracolo. Spiegabile l’inspiegabile. Narrabile l’inenarrabile. Logico l’illogico”. Questo il punto focale, la chiave di volta che Marcello Fois ci offre nell’intreccio di questa fitta storia in cui spezza la consequenzialità cronologica della narrazione, sparigliando le carte di un’imprevedibile sciarada dove realtà e mistero, amore e odio, passato e presente si inseguono, si fronteggiano, talvolta si compenetrano o si ribaltano in un sorprendente crescendo di emozioni in cui fino alle ultime pagine, quando l’enigma troverà la sua spiazzante risposta, ogni cosa è ancora possibile.
C Cautillo è scrittrice
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