Il fascino cartaceo della tridimensionalità
di Beniamino Sidoti – Libri Calzelunghe
A Bologna, durante la Fiera del Libro per Ragazzi, ha fatto il suo esordio Pop-up Show, un’interessante mostra bibliografica interamente dedicata ai libri pop-up: a curarla sono Massimo Missiroli, collezionista e paper-engineer italiano tra i più importanti, e Matteo Faglia, editore e appassionato di pop-up.
Il pop-up è un genere editoriale fortunato e ricco di capolavori importanti, ma di genesi piuttosto recente. Come dimostra l’esposizione, i primi tentativi nascono intorno al 1880 tra Norimberga, nella bottega di Ernest Nister, e Londra, dove l’editore aveva aperto un ufficio commerciale che ne avrebbe poi permesso il successo internazionale: scenari “tridimensionali” in cui edifici e personaggi appaiono in aperture ancora semplici. Negli stessi anni lavorano con la carta altri editori e tipografi, mettendo a punto il primo bagaglio tecnico di tagli, aperture e incollature che porteranno ai pop-up veri e propri. A Nister si affiancano nomi come Meggendorfer e Tuck, e lo sviluppo delle tecniche porta a un ampliamento del mercato, già abbondantemente pronto per recepire queste innovazioni – sono anche gli anni del successo delle cartoline, della nascita dei francobolli, dei soldatini di carta e delle bambole da ritagliare; e, aldilà della carta, sono anni di sperimentazione popolare sulla tridimensionalità, fatta a suon di “lanterne magiche” (una esposta non a caso anche in questa mostra) e di attrazioni da fiera. I pop-up interpretano in maniera occidentale antiche suggestioni orientali sull’uso tridimensionale della carta, e lo fanno da subito con un côté pop, di grande vendibilità. I primi pop-up veicolano contenuti molto diversi, ma tutti legati ai temi forti nella nascente editoria per ragazzi: animali e luoghi esotici, episodi biblici e case di bambole, brevi versi e fiabe.
Il salto di qualità avverrà, come è accaduto spesso anche per altri generi editoriali, negli Stati Uniti intorno agli anni Trenta: è qui che viene per la prima volta usato come marchio il termine “pop-up” ed è qui che per la prima volta si associano libri di successo ai cartoni animati, quelli della prima creativa ondata di Walt Disney.
Intorno a queste grandi (e misconosciute ai più) pietre miliari, la mostra permette di focalizzare l’attenzione su alcuni sottogeneri, come per esempio il carousel (nato probabilmente in Italia), il libro che si apre completamente formando una specie di piccola giostrina con incantevoli scenari ricchi di profondità; o con vetrine dedicate a singoli artisti, illustratori, editori o paper-engineer, i professionisti dello studio del taglio della carta e degli effetti tridimensionali.
Una grande piccola mostra che espone molti pezzi originali e che consente di scoprire non solo bellissimi pezzi da collezione ma anche come nascono un’idea e un prodotto editoriale: Pop-up Show espone il fascino cartaceo per la tridimensionalità che è ancora oggi un mito e un obiettivo di tanti libri. La mostra è rimasta aperta nei soli giorni della fiera ma è visitabile on line (http://www.popupshow.net) e disponibile per nuovi allestimenti.