La Giuria decide di assegnare il Premio Italo Calvino a L’inverno di Giona di Filippo Tapparelli, per la sua grande forza visionaria: nel testo, con stile rarefatto, un allucinato mondo mentale si trasforma in un mondo fisico insieme minuziosamente reale e sottilmente simbolico. Un potente e struggente giallo analitico in cui la verità si sfrangia in tanti rivoli, toccando i temi della colpa, del castigo, del bisogno umano di riconoscimento.
Una prima menzione speciale della Giuria va a Il Grande Vuoto di Adil Bellafqih, per l’originale capacità di mescolare tra loro generi diversi come il noir e la distopia, con un suggestivo uso di cliché e di citazioni provenienti da un immaginario visivo squisitamente contemporaneo. E, in modo obliquo, il romanzo e il suo giovane autore gettano sull’oggi un perturbante e pungente sguardo radicale.
Una seconda menzione va a Il Faraone di Riccardo Luraschi, un’estesa e impeccabile costruzione narrativa chiaramente ispirata alle vicende italiane degli ultimi venticinque anni e al loro ancora non tramontato protagonista. La non facile materia è affrontata in un’inedita prospettiva, con un’eccellente scrittura dall’amplissima e perfettamente dominata tastiera di registri e di lessici.
La Giuria della XXXI edizione è composta da: Teresa Ciabatti, Luca Doninelli, Maria Teresa Giaveri, Vanni Santoni, Mariapia Veladiano.
Per saperne di più sulla finale e i vincitori: https://www.premiocalvino.it/