L’attrazione per la cultura e per lo stile di vita italiani veicolano la lingua
Intervista di Alessandro Azzolina
dal numero di dicembre 2017
Valeria Rumori è la direttrice dell’Istituto italiano di cultura a Los Angeles.
Los Angeles è stata osservata dall’Italia, e non solo, attraverso il grande schermo di Hollywood. La fotografia restituita dall’immaginario cinematografico corrisponde a quella che lei ha osservato in questi anni di lavoro sul campo? In cosa differisce e in cosa aderisce a suo giudizio?
Così come il cinema racconta i molti volti di Los Angeles, anche la realtà di questa metropoli è complessa e variegata. È di certo un “luogo dei sogni” per tanti aspiranti attori, registi, produttori. Il cinema è l’industria principale di Los Angeles, e ne ha plasmato economia, immagine e stile di vita.
Ma Los Angeles non è solo cinema; altri settori vitali come l’architettura, il design, la moda, la musica e le arti figurative trovano ampio spazio nella Città degli Angeli. Basti pensare che alcuni tra i più importanti musei si trovano qui, e le numerosissime gallerie d’arte contemporanea nate negli ultimi anni hanno contribuito a riqualificare intere aree della città, in particolare Downtown, dove è nato infatti l’ Art District. Le case di moda hanno cominciato a scegliere come base Los Angeles anziché New York. Il settore eno-gastronomico è costantemente sotto i riflettori, grazie ai vini di altissima qualità che ormai vengono prodotti in tutta la California, ai numerosissimi ristoranti e chef pluripremiati che rendono Los Angeles un paradiso per i “foodies”, e alle nuove mode e tendenze in campo alimentare, quali ad esempio i food truck e i farmers’ markets. L’Hi-Tech è diventata parte della città: nuove start-up hanno trovato casa nella Silicon Beach (la zona costiera di Los Angeles), portando nuovi hubs anche dalla Silicon Valley, attraendo nuovi investimenti e modificando l’aspetto urbano di interi quartieri.
In tutti questi campi i risultati continuano ad essere molto interessanti e spesso d’avanguardia. Che la si guardi attraverso il grande schermo o dal vivo, Los Angeles è senz’altro un luogo unico al mondo.
Per rimanere in ambito cinematografico, spesso l’immagine dell’Italia e degli italiani ha scontato una grossolana stereotipizzazione in pellicole made in Usa. Quanto tale immagine, certo non indulgente, è attualmente radicata a Los Angeles e negli States?
L’immagine stereotipata dell’Italia si è forse radicata maggiormente nella costa est degli Stati Uniti, che ha accolto i grandi flussi migratori di fine Ottocento-inizio Novecento. La costa ovest invece è stata e continua ad essere meta dell’immigrazione più recente, quella di scienziati, professionisti, esperti di tecnologia ed imprenditori che hanno contribuito a rilanciare una più nuova e autentica immagine dell’Italia.
I vecchi stereotipi sono stati superati da una riscoperta dell’Italia; da decenni ormai gli americani dimostrano un sempre crescente interesse per il nostro Paese, soprattutto nella sua contemporaneità: dal turismo alla cultura, dalla moda all’enogastronomia, fino, più recentemente, alla tecnologia e ricerca in determinati campi. Secondo una ricerca di Eurostat, l’Italia è la prima destinazione europea per turisti provenienti dagli Stati Uniti, nonché il paese più fotografato al mondo. Conta annualmente ben 11 milioni di turisti statunitensi e lo scorso anno il numero dei voli in arrivo e’ aumentato del 19%. Un interesse che non solo ci lusinga, ma diventa risorsa per l’Italia stessa, grazie al flusso di visitatori e studenti che ogni anno si recano in Italia per lavoro, studio o turismo, e agli scambi anche di carattere commerciale che ne derivano.
Da poco si è concluso il mese della lingua italiana nel mondo. Quanto è diffusa la didattica della lingua italiana in California e a chi si rivolge principalmente? Quali sono le principali motivazioni di chi intraprende lo studio della nostra lingua?
Non conosco i dati specifici per la California, ma gli studenti d’italiano nelle università americane sono passati da quasi 50mila nel 1990 a oltre 71mila nel 2013 (dati della Modern Language Association – MLA). Tra le principali lingue moderne insegnate negli atenei statunitensi, l’italiano è al quarto posto. Aumenta anche il numero di studenti d’italiano nelle scuole americane (103.598 nel 2013). L’Italia è, dopo la Gran Bretagna, il secondo Paese di destinazione degli studenti statunitensi.
Tra le ragioni di questo successo ci sono la presenza negli Stati Uniti di una grossa comunità di discendenza italiana che vuole coltivare le proprie radici, insieme ad una forte attrazione per la cultura e lo stile di vita del nostro paese, che spinge giovani e meno giovani ad avvicinarsi allo studio della lingua italiana. A questi si aggiungono professionisti di diversi settori, nonché appassionati viaggiatori per cui imparare l’Italiano diventa uno strumento, se non una necessità. In tale contesto, e’ prioritaria per la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’azione di promozione della lingua italiana, che viene attuata e coordinata dall’Ambasciata d’Italia a Washington, anche attraverso la rete degli Istituti di Cultura presenti negli Stati Uniti. Per quanto riguarda la California, è importante sottolineare l’alto numero di studenti ispanofoni che sempre più frequentemente scelgono di studiare l’Italiano, anche per una “vicinanza” linguistica. Proprio qui, alla California State University di Long Beach, grazie anche al supporto del nostro Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è stato infatti sviluppato un programma all’avanguardia per l’insegnamento della lingua italiana a studenti ispanofoni, progetto che ha attratto l’attenzione internazionale e che si sta rivelando di grande successo.
Los Angeles e la California sono sinonimi di innovazione in diversi ambiti. In quali di essi l’Italia riesce ad interagire virtuosamente ritagliandosi posizioni di leadership?
In California e in particolare a Los Angeles ci sono numerossimi esempi di italiani che hanno raggiunto posizioni di leadership. Molti ingegneri, medici, scienziati, ricercatori e professori universitari, imprenditori nei settori della moda e della ristorazione, ma anche artisti, designer e curatori museali.
Proprio per valorizzare questo patrimonio, l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles ha ideato con Davide Accomazzo, CEO di Thalassa Capital LLC e Professore di Finanza alla Pepperdine University, MeetItaly, un nuovo forum per imprenditori e dirigenti italiani e italo-americani aperto anche a personalità rappresentative locali, nei settori di Media, Entertainment, Economia, Tecnologia e Scienza nell’area di Los Angeles. Con questa iniziativa l’Istituto presenterà una serie di eventi per favorire il networking e la creatività imprenditoriale italiana.
Quali sono le attività che il vostro IIC svolge sul territorio per promuovere la cultura italiana? In particolare, in che modo viene promossa e valorizzata la letteratura italiana?
L’Istituto promuove la cultura italiana principalmente attraverso l’organizzazione di eventi ed iniziative mirate, privilegiando il partenariato e la collaborazione con importanti enti, festival e istituzioni italiani e locali. Ci sono poi iniziative ad hoc coordinate dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, quali i contributi finanziari per la creazione o il mantenimento di cattedre di Italianistica, l’agevolazione di scambi accademici fra le Università italiane e statunitensi, il supporto alla traduzione di opere letterarie escientifiche e all’aggiornamento professionale degli insegnanti di italiano come L-2.
Gli eventi coprono i settori più disparati e rappresentativi dell’Italia, dall’arte alla moda, dal design all’architettura, dalla danza al teatro, ma anche scienza e imprenditoria.
In ambito letterario, l’Istituto ospita regolarmente incontri con scrittori italiani e ne coordina gli interventi anche presso le Universita’ della giurisdizione di competenza. Negli anni passati sono stati ospiti dell’Istituto Giorgio Pressburger, Dacia Maraini, Claudio Magris, Paolo Giordano, Sando Veronesi, Roberto Saviano e Federico Rampini, solo per citarne alcuni. Il programma del 2018 si inaugurerà con un incontro con Erri De Luca, che presentera’ il libro “Diavoli custodi” (Feltrinelli, 2017), e sarà in conversazione con il biologo di fama mondiale Paolo Sassone-Corsi, Direttore del Centro per l’Epigenetica e il Metabolismo della University of California Irvine, con cui nel 2013 ha pubblicato “Ti sembra il caso?” (Feltrinelli), declinando cosi due aspetti molto importanti: letteratura e scienza.
Nel febbraio 2018, a conclusione di 2017: Anno del Messico a Los Angeles, si terra’ presso il Consolato Generale del Messico di Los Angeles un incontro con il Prof. Gian Maria Annovi (University of Southern California), esperto di Pasolini e vincitore del premio Internazionale Flaiano per l’Italianistica con il saggio “Pier Paolo Pasolini: Performing Authorship” (Columbia University Press, 2017). Annovi sara’ in conversazione con l’autore messicano Christopher Dominguez Michael sull’opera dello scrittore, regista e filosofo Pier Paolo Pasolini.
Dal 2011 l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles coordina anche un Comitato di lettori, primo negli Stati Uniti, che insieme agli altri comitati sparsi per il mondo, partecipa al voto che determina i finalisti e i vincitori del prestigioso Premio Strega.
Vi sono poi iniziative speciali organizzate in occasione di ricorrenze particolari. Quest’anno, per celebrare il 150° anniversario della nascita di Luigi Pirandello, l’Istituto ha presentato un nuovo progetto dall’artista visiva Samantha Stella e del musicista Nero Kane; un convegno sull’evoluzione del processo creativo dell’autore; la proiezione di Enrico IV di Marco Bellocchio (1984), liberamente ispirato all’omonimo racconto pirandelliano; e una presentazione co-organizzata insieme all’ Agenzia Nazionale del Turismo di Los Angeles su Agrigento e i parchi letterari della Sicilia.
Particolare attenzione viene data ad iniziative di promozione integrata, anche in collaborazione con Agenzia ICE ed ENIT, che rappresentino al meglio le connessioni tra i diversi settori di eccellenza italiana, ed in particolare tra turismo, eno-gastronomia e lingua e letteraura. Nel 2017, anche in occasione delle nuove politiche italiane sul “tax credit” a supporto dell’industria cinematografica, l’Istituto ha creato Viaggi in Italia, una serie di iniziative realizzate con l’Agenzia Nazionale del Turismo per promuovere l’Italia e il suo territorio, anche come meta per nuove forme di tursimo ed imprenditoria. Nell’ambito della serie sono stati organizzati all’Istituto diversi eventi, tra cui la mostra fotografica curata dal Centro Cinema Citta’ di Cesena, Grand Tour dell’Italia Contemporanea, che illustra i set regionali del cinema italiano dagli anni Quaranta ad oggi, presentata in occasione del festival del cinema Filming on Italy; una conferenza dedicata alle mete italiane del Grand Tour, in occasione di due importanti mostre di vedutismo esposte al Getty Center; la proiezione della commedia The Trip to Italy di Michael Winterbottom, anche in collaborazione con IFC Films e il Consolato Generale Britannico a Los Angeles; la gia’ citata presentazione su Agrigento e Sicilia per commemorare Luigi Pirandello; e infine, anche in occasione della seconda Settimana della Cucina Italiana nel mondo (13-19 novembre), un evento dedicato alle bellezze turistiche di Napoli e alla tradizione della pizza, con la proiezione del documentario Arrangiarsi. Pizza … & the Art of Living di Matteo Troncone, alla presenza del regista.
La serie proseguirà a gennaio 2018 con una presentazione dedicata ai percorsi ebraici storici e letterari, co-presentata con il Centro Primo Levi in occasione del Giorno della Memoria, e poi con la seconda edizione del festival Filming on Italy.
Quali sono i testi e gli autori italiani più conosciuti ed apprezzati a Los Angeles?
Tra i classici, Dante suscita sempre molto interesse, forse anche per la carica visiva, quasi “cinematografica”, della sua opera. Sono poi particolarmente apprezzati gli autori di classici del Novecento, come lo stesso Pirandello e Italo Calvino. Proprio su Calvino l’Istituto ha recentemente basato un corso avanzato di italiano per studenti interessati alla nostra letteratura. C’e’ poi il caso letterario di Elena Ferrante, amatissima negli Stati Uniti. Tuttavia la conoscenza degli autori italiani contemporanei e’ diffusa maggiormente in ambito universitario, forse anche a causa della lontantanza dall’Italia, e quindi alla difficoltà di portare gli autori sulla West Coast e di promuovere efficacemente la loro opera. Inoltre, la mancanza in quest’area degli Stati Uniti di una casa editrice che traduca e pubblichi autori italiani è uno dei principali ostacoli alla diffusione della conoscenza della nostra letteratura. In tale contesto, nonostante le poche risorse disponibili, risulta particolarmente preziosa l’azione di promozione svolta dell’Istituto.
La prassi felice del mutuo beneficio: nell’ambito del ciclo dedicato alla diffusione della cultura italiana nel mondo, Alessandro Azzolina intervista Alberto Manai, direttore dell’IIC di Shangai.