Daria Biagi vince la nona edizione del Premio “Lorenzo Claris Appiani” per la traduzione di I morti dell’isola di Djal e altre leggende (L’Orma, 2022) di Anna Seghers; menzione speciale a Valentina Freschi per la traduzione di Robbi, Tobbi e il Vonapè (LupoGuido, 2023) di Boy Lornsen, illustrato da Franz Josef Tripp. Le vincitrici sono state annunciate al Salone del Libro di Torino, lo scorso 12 maggio, durante uno degli incontri di L’autoreinvisibile, nella sezione dedicata al tedesco lingua ospite, alla presenza di Alberta Brambilla Pisoni, Aldo Claris Appiani, Ilide Carmignani e Roberta Bergamaschi.
La cerimonia di premiazione avverrà, come di consueto, durante la serata inaugurale di Elba Book, l’unico festival isolano dedicato all’editoria indipendente che festeggia un decennio di tenacia sul territorio. Martedì 16 luglio, nella piazza di Rio nell’Elba, alle 18:30, l’appuntamento accoglierà le traduttrici in questione e sarà condotto dalle responsabili del premio. Il premio “Lorenzo Claris Appiani”, nato nove anni fa per celebrare la memoria del giovane avvocato ucciso nel Palazzo di Giustizia di Milano e il legame con la sua terra di origine, ha l’obiettivo di dare luce alle figure quasi invisibili dei traduttori e traduttrici, attori insostituibili e necessari nel delicato processo di mediazione culturale; inoltre si propone di dare risalto al valore culturale e sociale non solo del mestiere del traduttore, ma anche della letteratura e dell’editoria indipendente.
Il Premio Appiani per la traduzione letteraria, riservato agli editori indipendenti e alle loro pubblicazioni, è promosso dalla famiglia Appiani, dall’Associazione culturale Elba Book Festival e dall’Università per Stranieri di Siena (Unistrasi), che garantisce anche il supporto scientifico, e si svolge con il patrocinio del Comune di Rio e della Regione Toscana.
Per la nona edizione del premio, la famiglia Appiani, in accordo con le componenti della giuria, ha scelto di indagare la letteratura tedesca tradotta in italiano. Una produzione narrativa che sottopone alla nostra attenzione temi e sentimenti presenti nel cuore dell’Europa, alla ricerca di immaginari letterari che favoriscono un confronto culturale grazie al prezioso lavoro dei traduttori. Quest’anno per la prima volta è stato selezionato un testo bambini che apre così il premio a nuovi ambiti editoriali e a nuove platee di lettrici e lettori.
Quest’anno la giuria è formata da Giulia Marcucci, presidente, professoressa associata di lingua e traduzione russa presso l’Università per Stranieri di Siena e direttrice del Centro Studi sulla Traduzione (CeST), nonché traduttrice di saggistica e narrativa contemporanea russa; da Ilide Carmignani, traduttrice dallo spagnolo e curatrice della sezione L’autoreinvisibile al Salone Internazionale del libro di Torino; da Claudia Buffagni professoressa associata di lingua tedesca presso l’Università per Stranieri di Siena e da Giancarlo Maggiulli, editor presso Adelphi.
LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
«Il volume raccoglie, riorganizzati tematicamente, nove racconti inediti di Anna Seghers pubblicati tra il 1924 e il 1965, di cui quattro nella sezione Leggende e cinque nella sezione Storie. Si tratta di testi narrativi composti in un quarantennio e assai variegati per genere, temi affrontati e stile; Daria Biagi ha saputo renderli in modo efficace, cogliendo in ogni singolo testo le differenti sfumature stilistiche, la ricchezza lessicale, le puntuali descrizioni realistiche, la plasticità delle immagini della prosa di Seghers. Che si tratti delle atmosfere demoniache dei primi racconti, così come delle coloriture intriganti di nascoste regioni russe abitate da leggendari briganti o di racconti realistici di ambientazione urbana, e ancora di racconti epici, fino all’impietosa descrizione della trasformazione di un giovane inetto in un nazista e infine a carnefice (Come si diventa nazisti), Daria Biagi modula con abile duttilità i diversi registri dando conto dei punti di vista mutevoli dei personaggi e dello stesso narratore, spesso volutamente distaccato e straniato, in una prosa ricca, densa e scorrevole al contempo».
La giuria ha inoltre deciso di attribuire a Valentina Freschi una menzione onorifica per la sua traduzione dal tedesco di Robbi, Tobbi e il Vonapè di Boy Lornsen. La giuria premia la felicità della voce italiana di questo piccolo classico del 1967, la resa spigliata e tuttavia rigorosa ed elegante, e la gioiosa creatività con cui sono state restituite le numerose invenzioni linguistiche del testo di partenza. «Valentina Freschi restituisce in modo convincente l’entusiasmo e l’incanto con cui il giovane protagonista e il suo amico robot affrontano numerose e stravaganti avventure a bordo di un improbabile veicolo, riuscendo al tempo stesso a dare conto in modo parimenti affascinante della distanza temporale del testo di partenza. In un panorama in cui troppo spesso l’importanza delle traduzioni di libri per ragazzi è sottovalutata, Robbi, Tobbi e il Vonapè è un prezioso esempio di come si possa offrire ai piccoli lettori un testo non solo in grado di divertirli e quindi avviarli alla lettura, ma di formarli linguisticamente in maniera eccellente» – www.elbabookfestival.com