Trent’anni di Berlino tra immagini e parole
recensione di Anna Chiarloni
Natascia Ancarani
DOPPIA ESPOSIZIONE
Berlin 1985-2015
Con 134 fotografie di M. Hughes, W. Krolow, E. Papa e E. Woelck
pp. 320, € 20
Edizioni del Foglio clandestino, Sesto S.Giovanni 2016
Coniugando parola e immagine, il volume racconta Berlino nell’arco di trent’anni: 1985-2015. Con una scrittura intensa, densa di ricordi, Natascia Ancarani ne percorre alcuni “luoghi esemplari”, oggi cuore artistico e notturno della capitale tedesca, ieri divisi dal Muro: a Ovest Kreuzberg, il quartiere a forte immigrazione turca, fondale negli anni Ottanta della controcultura punk; a Est il Prenzlauerberg, tana del dissenso giovanile della DDR, con il Potsdamerplatz e la Bernauer Straße, passata alla storia fin dal 1961 come marchio della ferita tedesca. Ancarani fa dialogare oltre cento fotografie con alcuni saggi critici, brevi ma fulminanti nella sintesi, e poesie con testo a fronte che parlano di Heimat, memoria e spaesamento. Vistosa nelle incisive immagini in bianco e nero è la varietà delle figure, quasi un passo di danza etnica, certo in perfetta corrispondenza con la realtà, tenuto conto che Berlino, coi suoi 4,5 milioni di abitanti conta 186 diverse provenienze nazionali, con forte prevalenza di turchi, polacchi e slavi. L’occhio fotografico consente una “doppia esposizione”, rivelando, sui palazzi della capitale sontuosa e crudele del secolo scorso, gli ultimi emblemi di una cultura borghese sbriciolati dal tempo, accanto a facciate dilavate, in bilico sui nuovi cantieri della città riunificata. Una Berlino tra cielo e terra, prima e dopo, in continua trasformazione, come testimonia l’obbiettivo di Elda Papa. In un mondo sommerso da un’overdose di visioni che incessanti si sovrappongono sulla nostra retina, queste immagini garantiscono ancora la verità di un viaggio à rebours, necessario per chi voglia intendere la Germania odierna.