InnovaComiX: il bilancio finale

Lo scorso weekend la città di Lugano si è trasformata nel cuore pulsante della nona arte accogliendo la prima edizione di InnovaComiX – Lugano International Comic Art Festival. Il festival, ideato da Marco Lucchetti e Cristina Rogna Manassero, rispettivamente amministratore unico e direttrice generale della manifestazione, si è subito distinto per l’attenzione agli autori, creando un ambiente che ha messo in primo piano i fumettisti e il loro rapporto diretto con il pubblico. L’evento, ospitato nelle splendide sale di Villa Ciani, ha offerto ai visitatori la possibilità di ammirare opere originali e di interagire con gli artisti attraverso firmacopie, incontri e dibattiti su temi centrali del mondo del fumetto e della creatività contemporanea.

L’atmosfera che si respirava a InnovaComiX era informale e coinvolgente, e ha favorito uno scambio costante e sincero tra artisti e appassionati. Il primo giorno del festival il rapporto complesso tra intelligenza artificiale e arte ha occupato un posto di rilievo, con l’incontro Le IA nel mondo creativo: tra etica, diritti e opportunità. La diffusione ormai onnipervasiva dell’IA in ogni ambito, compreso quello culturale, scatena l’obbligo di riflessioni e necessità di regolamentazione. Per oltre un’ora Sacha Goerg, Marco Rizzo e Lorenzo Palloni, moderati da Riccardo Corbò hanno esplorato con intelligenza e anche con una buona dose di ironia le implicazioni etiche e artistiche del delicato equilibrio tra innovazione e preservazione del tocco umano.

Un altro incontro di grande interesse è stato il dibattito vivo e partecipato su La rappresentazione della donna nei fumetti attraverso gli anni, che ha riunito artiste come Silvia Ziche, Eliana Albertini e Lina Gaibeh, e ha offerto una riflessione approfondita su come il ruolo della donna nel fumetto sia evoluto nel tempo e su quanto ancora sia lunga la strada per raggiungere un’effettiva parità di genere sia rispetto alle opportunità e la valorizzazione professionali sia da un punto di vista squisitamente culturale.

Questi sono solo due tra gli oltre 50 incontri, workshop e lectio magistralis che il festival ha ospitato nell’arco dei tre giorni a cui hanno preso parte più di 70 autori e autrici di fama internazionale: si è parlato di Graphic Journalism con, tra gli altri, Lorena Canottiere, Baptiste Bouthier, Émilie Gleason, di fumetti, attivismo e società con ospiti del calibro di Reinhard Kleist e Léa Murawiec, che hanno dibattuto su come il fumetto possa diventare una forma potente di comunicazione politica e di critica sociale. Non sono ovviamente mancati incontri maggiormente incentrati sui libri, come l’atteso appuntamento con Bruno Bozzetto, icona dell’animazione italiana, che insieme a Simone Tempia ha raccontato alcuni degli aneddoti contenuti nel loro ultimo libro, Il signor Bozzetto oppure l’incontro con Rina Jost, che ha presentato Weg, un’opera di grande intensità, in un dialogo moderato da Francesca Martucci.

Un altro punto di forza della manifestazione è la mostra principale curata dal direttore artistico Ludwig G. Maglione e da Marco Lucchetti che, con più di 400 opere esposte, ha portato in scena tavole di maestri del fumetto italiano come Giuseppe Palumbo, Tanino Liberatore e, ovviamente, Massimiliano Frezzato. Un’ampia panoramica sulla tradizione e l’innovazione del fumetto d’autore, rendendo l’esperienza espositiva un vero viaggio nella creatività contemporanea.

Il festival ha visto la premiazione dei Cygne d’Or, con cinque categorie principali. Tra i vincitori, Alba BG si è aggiudicata il premio per il miglior colore con Grog the frog: The book of Taurus (Gallucci), mentre Jérémie Moreau ha vinto per la miglior sceneggiatura con I Pizzlys (Tunué). Il premio per la miglior serie è andato a A caro prezzo (Oblomov) di Baru, e Giuseppe Palumbo ha trionfato nella categoria miglior disegno con il suo “Texone” Sierrita Mountains (Bonelli). Il premio per il miglior fumetto, invece, è stato assegnato a Michele Peroncini con I moti celesti (Coconino Press). La cerimonia ha raggiunto il suo culmine con il conferimento del Grand Prix Città di Lugano a Manuele Fior, un riconoscimento speciale per il contributo innovativo alla nona arte.

Il pubblico, chiamato a esprimere il proprio voto, ha premiato Andrea Ferraris per il suo lavoro Temporale, confermando il successo dell’approccio interattivo del festival. Inoltre, tra i premiati vi è stata anche Vamille con L’histoire de Sakana Kid (Pépites.club) che ha ricevuto il premio per il miglior fumetto svizzero, un riconoscimento significativo per un’opera che celebra l’identità e la cultura del paese.

Non possiamo se non augurare lunga vita a un festival che ha saputo combinare con successo tradizione e innovazione ed è stato in grado di aprire una nuova finestra di dialogo, uno spazio di riflessione sul mondo dell’arte sequenziale che per tre giorni ha coinvolto artisti, critici e numerosi appassionati.