Laboratori di “felicità”
Sguardi femminili sul museo
interviste di Maurizio Luvizone
pp. 151, 22,90,
Libri Scheiwiller, Milano 2023
Il rilancio dello storico marchio Scheiwiller, sostenuto negli ultimi anni da 24 ORE Cultura, ha visto nascere anche la collana “Interviews” – nel nome, un’eco del magazine creato da Andy Warhol – i cui volumi raccolgono una serie di interviste a competenti di una specifica disciplina, dall’architettura (firmate da Fulvio Irace), al design (Matteo Vercelloni), al teatro (Fabio Francione). In questo caso l’esperto di marketing Maurizio Luvizone dà la parola a quindici direttrici e curatrici di musei italiani e internazionali. Le protagoniste del libro, come scrive Luvizone nel testo introduttivo, “non dicono del faticoso percorso compiuto per diventare ciò che sono. Non parlano di ‘quote di genere’ […]. Sono brave ‘per sé’ e per il gruppo che hanno costruito: affidano la loro reputazione ai risultati che raggiungono […]. Hanno visione perché pensano in maniera creativa e coraggiosa, una visione che sanno condividere e riescono a realizzare nel concreto. E poi c’è la passione”.
Tra le intervistate si segnalano, Andrea Bayer, curatrice del Metropolitan di New York e Frances Morris che dirige la Tate Modern di Londra, l’ex direttrice dei Musei Civici di Venezia Gabriella Belli e l’ex presidente del MAXXI Giovanna Melandri, ma anche Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Francesca Lavazza, presidente del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea oltreché nel Board of Trustees della Solomon R. Guggenheim.
Secondo Andrea Bayer, nei nuovi approcci portati da lei e dalle sue colleghe al management museale contemporaneo “l’aspetto più importante è la diversità dello sguardo. Credo che i musei che sono e saranno di maggior successo siano quelli che hanno davvero abbracciato un’ampia varietà di voci e hanno permesso a queste di emergere nelle loro organizzazioni, incoraggiandole a rappresentare molte comunità diverse, molti punti di vista diversi”. Anche per Alfonsina Russo, che dirige il Parco archeologico del Colosseo, è essenziale diversificare i percorsi di visita, renderli accessibili e godibili da chiunque. E, ad altre latitudini, Pina Amarelli – erede di una dinastia che produce liquirizia dal 1731 e prima donna a presiedere l’associazione internazionale delle imprese familiari plurisecolari Les Hénokiens – conferma con l’esperienza del Museo della Liquirizia di Rossano (Cosenza) che fare museo oggi vuol dire “creare la trama del racconto, darle una casa, curarne la parte architettonica ed estetica”.
È proprio su quest’attenzione all’esperienza della fruizione, al farsi carico in modo inclusivo della “felicità” di un pubblico ampio, che insistono molte delle voci raccolte da Luvizone. I loro “sguardi femminili” si esternano quindi, “conversando sul museo”, nel ripensare i musei come fabbriche culturali e centri di ricerca operanti nel diffondere una cultura della partecipazione con cui contagiare i territori circostanti, senza mai limitarsi ad accogliere tra le proprie mura solo élite circoscritte.