I vincitori del Premio Demetra 2024 al decennale di Elba Book Festival
Rudi Bressa, Debora Fabietti, Roman Krznaric, Martin Quenehen, Danilo Selvaggi, Michele Turazzi, Bastien Vives, i vincitori del premio dedicato alle tematiche ambientali ed ecologiche
Il gran finale della decima edizione di Elba Book è stata la cerimonia per i vincitori del Premio Demetra 2024, il riconoscimento internazionale dedicato ad autori e editori indipendenti che trattano e approfondiscono, specie se uscendo dagli schemi, cambiamento climatico, ricerca scientifica e transizione ecologica, senza escludere scoperta e impiego di nuove tecnologie. Cinque le sezioni in concorso: Saggistica, Saggistica straniera tradotta in italiano, Narrativa e non solo: anche Libri per ragazzi e Graphic novel. L’annuncio delle opere vincitrici di ogni sezione è avvenuto lo scorso 19 luglio, la serata conclusiva del festival elbano, in piazza Matteotti, a Rio nell’Elba. Negli ultimi quattro anni il Premio ha rivolto la sua attenzione alle tematiche cogenti che attraversano il nostro presente, andando alla ricerca delle opere più innovative e maggiormente capaci di intercettare un pubblico sempre più sensibile alla questione ambientale. Concepito e promosso da Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli imballaggi Cellulosici e dall’associazione Elba Book Festival, rappresenta anche un osservatorio sulla crescita corposa del numero di volumi a tema ambientale pubblicati nel nostro paese e, non a caso, di anno in anno il numero dei titoli in concorso è aumentato.
La giuria, composta da Ermete Realacci (presidente), Duccio Bianchi (responsabile scientifico), Ilaria Catastini (editrice), Giorgio Rizzoni (Elba Book) e Paolo Barcucci (curatore di mostre), ha selezionato i vincitori tra oltre 70 titoli in concorso, tracciando un percorso di ricerca e divulgazione virtuoso e di eccellenza. Per la categoria Saggistica: Danilo Selvaggi, Rachel dei pettirossi (Pandion); Premio Speciale a Rudi Bressa, Trafficanti di natura (Codice Edizioni). Per Saggistica straniera tradotta in italiano: Roman Krznaric, Come essere un buon antenato, traduzione di Laura Coppo e Diego Tavazzi, (Edizioni ambiente). Per Narrativa: Michele Turazzi, Prima della rivolta (Nottetempo). Per Libri per ragazzi: Debora Fabietti, Lagnese (Libri per la Terra). Per Graphic novel: Hugo Pratt, Martin Quenehen, Bastien Vives, Corto Maltese ̶ Oceano Nero (Cong Edizioni). Per la sezione Saggistica tre menzioni della giuria: Marco Panara, La rivoluzione dell’hamburger (Posteditori); Annalisa Corrado, Rossella Muroni, Nessi e connessi (Il Saggiatore); Giuseppe Caporale, Ecoshock (Rubbettino).
Se gli ospiti del Premio Demetra per la letteratura ambientale indipendente ogni estate favoriscono la capacità di immaginare un futuro sostenibile e di reinventare la democrazia, la cultura e l’economia per riuscire a garantire un mondo meno iniquo alle generazioni che verranno, consolidare il Premio “Lorenzo Claris Appiani” per la migliore traduzione letteraria, grazie alla tenacia di Alberta e Aldo Appiani, nel novembre 2023, sempre con il Comune di Rio, ha consentito la fondazione della Scuola di Traduzione letteraria (CeST), diretta dalla docente Giulia Marcucci e rafforzata dal sodalizio tra Università per Stranieri di Siena e Università di Siena.
«Per l’Unistrasi– ha dichiarato Marcucci, presidente della giuria del Premio Appiani – dove si insegnano 14 lingue e dove la traduzione è oggetto di studio, pratica e riflessione, ogni anno un rinnovato piacere poter collaborare con il premio, partecipando ai lavori della giuria, che, a seconda dell’edizione, coinvolge esperti di lingue diverse; quest’anno, ne abbiamo fatto parte io e Claudia Buffagni, insieme a Ilide Carmignani e Giancarlo Maggiulli. La traduzione è un’attività antichissima che permette l’incontro e il confronto con l’altro, generando nuovi spazi e nuovi ponti; siamo dunque molto felici di collaborare proprio con questo premio, che tiene uniti il ricordo di Lorenzo Claris Appiani con il valore della letteratura».