di Redazione web
Una fiera pensata per essere “editore degli editori” che ospita. È Book Pride, Fiera Nazionale dell’editoria indipendente, che torna a Genova per il terzo anno consecutivo e che, dal 18 al 20 ottobre, ospiterà più di cento editori indipendenti negli spazi di Palazzo Ducale.
“Come un editore dà forma al proprio catalogo cercando di sfuggire agli automatismi incombenti – spiega il direttore Giorgio Vasta – il gruppo di lavoro di Book Pride si è posto il problema di conoscere il catalogo di ogni casa editrice, in modo da poter dialogare con tutti con cognizione di causa e dare forma non a un contenitore generico, ma a un programma che fosse simile a quello di un festival”. E a fare da denominatore comune a una programmazione che coinvolge strettamente anche le librerie locali e gli spazi e le realtà culturali genovesi (BOOK PRIDE OFF) e che prevede una sezione e uno spazio dedicato a bambini e ragazzi (BOOK YOUNG), è stato scelto il tema “OGNI DESIDERIO”: “ogni” e non “il”, per sottolineare la molteplicità, la passione, la contraddizione, il conflitto e l’ossessione che sono insiti nel concetto stesso di desiderio. I tre giorni della fiera sono stati quindi pensati per esplorare i modi diversi e spesso inaspettati nei quali il desiderio si manifesta: con i “Professori di desiderio”, lezioni d’autore focalizzate su uno o più personaggi letterari, maestri a loro volta nell’arte del desiderio (Violetta Bellocchio su Jane Eyre, dal romanzo di Charlotte Brontë; Carlo D’Amicis sul desiderio di Humbert Humbert in Lolita di Vladimir Nabokov; Claudia Durastanti sul desiderio nei personaggi femminili di Joan Didion; Alessandro Robecchi sul desiderio di Franz Biberkopf da Berlin Alexanderplatz di Alfred Döblin; Nadia Terranova su Gregor Samsa e La metamorfosi di Franz Kafka; Michele Vaccari sul desiderio di evadere da It a Il vagabondo delle stelle passando per Il barone rampante e La luna e i falò); con “Stelle Polari”, un ciclo di conversazioni e interviste in cui i protagonisti raccontano il legame che hanno con l’oggetto del loro desiderio (Paolo Cognetti e Vasco Brondi con Andrea Gentile sul desiderio di silenzio; Nada che festeggia cinquant’anni di carriera; Concita De Gregorio sul desiderio di raccontare il presente; Diego De Silva in un incontro sul legame tra ironia e malinconia; Francesco Pecoraro e Wolf Bukowski che indagano lo spazio urbano, e la rappresentazione del decoro e degrado; Ascanio Celestini; Fabio Stassi sul desiderio in dieci grandi poeti italiani del Novecento; Sergio Cofferati, Francesca Coin ed Elly Schlein sul destino sempre incerto della sinistra italiana; Sebastiano Iannizzotto e Valentina Rivetti, curatori di The Game Unplugged, che dialogano di contemporaneo e mondo digitale con gli autori Elisa Cuter, Matteo De Giuli e Francesco Guglieri); con una ricca proposta di incontri che affrontano le diverse sfaccettature e implicazioni del desiderio, dei bisogni, della mancanza, della diversità e del senso di appartenenza (Giordano Meacci sul fascino della divagazione, ovvero il desiderio di non arrivare al punto; Andrea Pomella e Chiara Marchelli sul bisogno di raccontare; un incontro sul tema dell’Antropocene con Matteo Meschiari, Laura Pugno e Giacomo Sartori; un appuntamento per presentare la prossima edizione del Suq Festival con Marco Aime e Carla Peirolero; un dialogo fra Anna Nadotti, Nadeesha Uyangoda e Claudia Durastanti sull’essere “straniera”, sull’esperienza di “non appartenenza” vista non come scandalo ma come condizione naturale; un incontro sul rancore, inteso come desiderio profondamente frustrato, contratto e regredito, con Maura Gancitano di “Odiare ti costa”, Pietro Mensi di “Amnesty Task Force Hate Speech” e l’avvocato per i diritti umani Alessandra Ballerini).
Un programma pensato in modo da creare una connessione tra chi scrive e chi legge attraverso il “ponte di corda” costituito dall’editore, seguendo un impulso, spiega ancora Vasta, “analogo a quello dei bambini che, quando racconti loro una fiaba, ti incalzano ad andare avanti con il racconto dicendo ‘e poi?’”: allo stesso modo, grazie alla spinta della curiosità, la casa editrice va alla ricerca dei testi che pubblicherà l’anno successivo nel proprio catalogo, lo scrittore si accorge di evolve la propria storia e come evolve il proprio linguaggio a mano a mano che avanza nella scrittura, il lettore va incontro ad una scoperta ad ogni pagina girata.
Il tutto tenendo sempre presente che la nozione di “indipendente” deve essere intesa come quella propensione a “provocare e interpellare il mercato” che caratterizza le case editrici che non fanno parte delle concentrazioni di marchi e dei grandi gruppi editoriali. Una cifra comune che è in grado di “generare una piccola e particolare stirpe di lettori” a cui proporre libri che, fino a quel momento, “non avevano ancora un pubblico perché quel tipo di immaginazione non aveva precedenti”.
Il programma completo con tutti gli incontri e le presentazioni a cura degli editori, delle riviste (il Tascabile, The Passenger, Jacobin, effe, Colla, Firenze RiVista, L’inquieto, Maltese Narrazioni) e delle realtà locali e nazionali con cui Book Pride ha instaurato una proficua collaborazione (Premio Italo Calvino, Grande Come una Città, Buriana Festivalle, Teatro Pubblico Ligure) sul sito della manifestazione.