Favole per unire
consigliato da Luca Terzolo
#LibriInTasca è lo Speciale sul sito dell’Indice che accompagnerà la vostra estate. Sarà un compagno di viaggio loquace e mai banale, e si comporrà di tanti consigli di lettura suggeriti da voci diverse e penne più o meno note: libri pensati per viaggiatori in cerca di avventure e tomi poderosi per chi poltrisce sotto l’ombrellone.
Andrea Satta
MAMMA QUANTE STORIE!
Favole in ambulatorio, in treno e in piazza
pp. 259, 19€
Treccani, Roma 2016
“Nei vulcani di El Salvador vivono cani magici, i cadejos. Sembrano lupi ma non lo sono. Hanno la grazia dei cervi, ma non sono cervi. Si nutrono di campanule, i fiori che ricoprono le rocce”. Così comincia la favola che Donatila Xiomosa Parada De Castillo raccontava alla sua bambina per farla addormentare. Quella di Erica Osler, nata in Valsugana, è una favola molto strana: protagonista il galletto Becheto che decide di partire coi suoi amici (una gallina, un’oca, un’anatra, un agnello che scalcia, un maiale che morde…) perché “ Il mondo sta cadendo a pezzi, sarà meglio andar via”.
Sono solo due, e malamente riassunte, un minuscolo campione delle tante favole raccolte da Andrea Satta in Mamma quante storie! E la più bella non è una di queste, è quella che racconta come il libro è nato. Andrea Satta è un medico pediatra “di base” che lavora nella più lontana periferia di Roma. Ma è anche il cantante dei Têtes De Bois. Ma soprattutto è un mago. Un mago in grado di sognare e di realizzare concretamente i suoi sogni.
L’idea originaria di invitare le mamme a raccontare le fiabe che narravano ai bambini e poi di indurle a scriverle, a metterle su carta, ognuna nella sua lingua ( la traduzione non può essere un problema per un mago…) è automaticamente diventata quella di farne un libro. Perché per un mago non è difficile attuare il miracolo di unire la terra e il cielo, l’alto e il basso: e allora subito a mettere a frutto contatti amicizie e relazioni con l’establishment e l’intelligencija. Impressionante leggere i ”ringraziamenti” in coda al volume. Ma anche solo sfogliando Mamma quante storie! si coglie come il mago abbia fatto un miracolo: la graphic novel che fa da introduzione ricostruendo la genesi del progetto è di Magnasciutti, i disegni che generosamente costellano le pagine (tantissimi) sono di Staino, Massimo Bray in quanto editore ha scritto una presentazione tutt’altro che burocratica, anzi molto molto partecipata. E lo stesso si deve dire dei contributi di Alessandro Portelli (un denso pezzo di quello che è il massimo studioso della storia orale) e del grande Paolo Siani, attivissimo pediatra napoletano che qui spiega quanto siano importanti i libri per i bambini.
Sappiamo che chiedere a un mago di svelare i suoi segreti è cosa da non fare. Ma proviamoci, per una volta: come fa Satta a far sì che le sue giornate e i suoi anni siano più lunghi di quanto concesso a noi mortali? Come fa a comprimere in una sola vita il Satta pediatra e quello musicante e quello autore? In ogni caso ce la fa. E bene.
L Terzolo è lessicografo
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