di Valentina Capuozzo
dal numero di marzo 2016
Una delle poche certezze di un’insegnante di scuola media è che è impossibile far sì che a tutti gli alunni di una classe piaccia leggere, ma si può e si deve assolutamente provare a incuriosirli. Ed è quello che cerco di fare ogni anno. In classe facciamo spesso letture collettive ad alta voce, una pratica fondamentale perché spesso gli alunni della scuola media non sanno leggere fluentemente e non riescono a decodificare la parola scritta. Questo tipo di lettura li aiuta a riconoscere i propri errori e a condividerli senza vergognarsene troppo. Talvolta leggo io alcuni testi, ma finché non leggono loro in prima persona, non sono coinvolti veramente. A scuola cerco di fornire un metodo, ma il piacere della lettura va coltivato anche e soprattutto in una dimensione più solitaria. Per questo ogni anno do ai miei alunni dei libri da leggere a casa individualmente. In prima e seconda media do lo stesso libro a tutti, ma permetto anche di leggere testi a scelta che abbiano un legame con i generi letterari trattati in quel momento in classe (la fiaba, l’avventura, il giallo). In terza media il lavoro è simile, ma è propedeutico all’esame finale e i testi vengono scelti in relazione alla storia e ai temi del Novecento, quindi hanno un carattere prevalentemente formativo. Presento alla classe i libri e li porto a scuola per farli sfogliare come in libreria: ogni alunno può scegliere il libro che più gli piace. Talvolta, su richiesta, do alcune spiegazioni sui testi ai ragazzi che li stanno leggendo, soprattutto se sono presenti riferimenti simbolici o storico-politici per loro difficilmente comprensibili. Ultimata la lettura ogni alunno parla alla classe del libro, che porterà poi come argomento d’esame. La scelta di libri talvolta è dettata anche dalla loro reperibilità: non tutti hanno la possibilità di comprare libri oltre a quelli di testo ed è utile che i ragazzi imparino a fruire delle biblioteche civiche.
Consigli di lettura
I testi proposti sono scelti soprattutto per la loro ricaduta didattica e formativa, perché per quanto l’evasione sia necessaria alla vita, quella i ragazzi se la sanno trovare anche da soli. Testi di evasione in giro ce ne sono fin troppi e preferisco essere ricordata come quella che li ha costretti a leggere Il segno dell’onda di Todd Strasser o Fahrenheit 451, piuttosto che l’ennesimo fantasy di successo.
L’offerta editoriale è vastissima e le collane di narrativa per ragazzi sono un ottimo bacino da cui attingere. C’è l’imbarazzo della scelta: dal grande classico all’autore contemporaneo specializzato in narrativa per ragazzi. Vanno benissimo entrambi, ma ciò che a quest’età conta molto è il linguaggio. L’uso di termini datati o la narrazione di storie valide solo per il tempo in cui sono state scritte risultano poco attrattive, un esempio su tutti: L’amico ritrovato di Fred Uhlman. Sono rimasta attonita quando alcuni dei miei alunni mi hanno detto che trovavano morbosa la storia di amicizia tra i due protagonisti e che non avevano capito il finale della storia (ebbene sì) e mi è stato detto più di una volta, da alunni diversi, in anni diversi, in scuole e luoghi diversi. Confesso che è un testo che ripropongo ogni anno perché mi ostino, ma mi sono anche detta, a volte, che forse dovrei abbandonare vagheggiamenti nostalgici. Non è più possibile riproporre con esito positivo testi come le meravigliose “letture della scuola media” pubblicate da Einaudi tra gli anni sessanta e novanta del secolo scorso. Alcuni di quei testi, come quelli di Pavese, Gobetti, Vittorini, Gramsci, avevano un forte significato per l’Italia postbellica ma oggi sembrano lontani per i giovani lettori. Allora è meglio puntare sulla simbolica favola esopica dell’intramontabile Orwell in La fattoria degli animali o su testi contemporanei in cui il protagonista è un ragazzo e il tema trattato rientra tra gli argomenti cui i ragazzi ora sono molto sensibili, come Storia di Iqbal di Francesco D’Adamo o Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne.
capuozzovalentina@libero.it
V Capuozzo è insegnante
Letture in classe – La biblioteca condivisa dell’Indice
Mettere in comune le esperienze vere, praticate nelle aule, per andare progressivamente a formare una biblioteca scolastica condivisa, confrontando ogni mese le vostre letture di successo, ma anche quelle fallimentari: è lo scopo di questa rubrica che servirà ad arricchire lo scaffale virtuale dedicato ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado.